Il luogo da indovinare è
Pizzofalcone
Hai indovinato?

Il colle di Pizzofalcone
in un dipinto
di William-Marlow
(1760 circa)
in un dipinto
di William-Marlow
(1760 circa)
Questa collina ha una storia lunghissima e tanti nomi.
Quello di Pizzofalcone lo prese alla metà del Duecento, quando il re di Napoli Carlo I d’Angiò vi fece costruire una falconiera per la caccia. All’epoca era una collina boscosa, fuori dalle mura di Napoli, affacciata sul mare e sul Castel dell’Ovo.
Piace pensare che prima di lui anche l’Imperatore Federico II abbia cacciato col falcone su questa collina: era il suo sport preferito e scrisse anche un libro illustrato sull’Arte di cacciare con gli uccelli.
Molti secoli prima sulla collina, chiamata Monte Echia, era stata fondata l’antica Città di Parthenope, poi chiamata Palepoli.
In epoca romana, l’area faceva parte della villa di Licinio Lucullo (noto buongustaio), di cui sono ancora visibili alcuni resti.
Durante l’assedio di Alfonso D’Aragona, sul colle fu costruita una fortezza. Durante il periodo spagnolo, la fortezza fu allargata realizzando il Gran Quartiere di Pizzofalcone (oggi caserma Nino Bixio) che ospitò la guarnigione, che prima era prima alloggiata nei Quartieri Spagnoli.
Il nome attuale di Monte di Dio deriva invece da una chiesa seicentesca con convento, che oggi non esiste più.
Quello di Pizzofalcone lo prese alla metà del Duecento, quando il re di Napoli Carlo I d’Angiò vi fece costruire una falconiera per la caccia. All’epoca era una collina boscosa, fuori dalle mura di Napoli, affacciata sul mare e sul Castel dell’Ovo.
Piace pensare che prima di lui anche l’Imperatore Federico II abbia cacciato col falcone su questa collina: era il suo sport preferito e scrisse anche un libro illustrato sull’Arte di cacciare con gli uccelli.
Molti secoli prima sulla collina, chiamata Monte Echia, era stata fondata l’antica Città di Parthenope, poi chiamata Palepoli.
In epoca romana, l’area faceva parte della villa di Licinio Lucullo (noto buongustaio), di cui sono ancora visibili alcuni resti.
Durante l’assedio di Alfonso D’Aragona, sul colle fu costruita una fortezza. Durante il periodo spagnolo, la fortezza fu allargata realizzando il Gran Quartiere di Pizzofalcone (oggi caserma Nino Bixio) che ospitò la guarnigione, che prima era prima alloggiata nei Quartieri Spagnoli.
Il nome attuale di Monte di Dio deriva invece da una chiesa seicentesca con convento, che oggi non esiste più.