Il personaggio da indovinare è
Francesco Petrarca
Hai indovinato?

Francesco Petrarca,
particolare del Ciclo degli uomini e donne illustri,
affresco di Andrea del Castagno, 1450
particolare del Ciclo degli uomini e donne illustri,
affresco di Andrea del Castagno, 1450
Francesco Petrarca nacque nel 1309 ad Arezzo.
Suo padre Messer Petracco, amico di Dante, era stato costretto all’esilio da Firenze per motivi politici e portò con sé Francesco a Pisa (per l’incontro con l’Imperatore Arrigo) e poi ad Avignone, in Provenza.
Francesco studiò a Bologna; viaggiò tra Italia e Francia per conto della famiglia Colonna.
Ad Avignone incontrò Laura, che fu l’amore della sua vita e poi, dopo la morte di peste, la cantò nel Canzoniere.
Fu poeta apprezzato e riconosciuto, ed ottenne una prestigiosa “incoronazione poetica” a Roma nel 1341, dopo aver sostenuto a Napoli tre giorni di esame presso il colto re Roberto d’Angiò, del quale poi scrisse: “E chi dico io, e lo dico con pieno convincimento, in Italia, anzi in Europa più grande di re Roberto?”
Tornò ancora a Napoli, ma non amò mai la nostra città. Anzi, ne fu sempre intimorito, perché vi subì disavventure e fu anche testimone di un terremoto con conseguente onda di tsunami nel Golfo…
Tornato finalmente a Firenze, divenne amico di Giovanni Boccaccio e con lui uno fu dei precursori della corrente letteraria chiamata Umanesimo.
Suo padre Messer Petracco, amico di Dante, era stato costretto all’esilio da Firenze per motivi politici e portò con sé Francesco a Pisa (per l’incontro con l’Imperatore Arrigo) e poi ad Avignone, in Provenza.
Francesco studiò a Bologna; viaggiò tra Italia e Francia per conto della famiglia Colonna.
Ad Avignone incontrò Laura, che fu l’amore della sua vita e poi, dopo la morte di peste, la cantò nel Canzoniere.
Fu poeta apprezzato e riconosciuto, ed ottenne una prestigiosa “incoronazione poetica” a Roma nel 1341, dopo aver sostenuto a Napoli tre giorni di esame presso il colto re Roberto d’Angiò, del quale poi scrisse: “E chi dico io, e lo dico con pieno convincimento, in Italia, anzi in Europa più grande di re Roberto?”
Tornò ancora a Napoli, ma non amò mai la nostra città. Anzi, ne fu sempre intimorito, perché vi subì disavventure e fu anche testimone di un terremoto con conseguente onda di tsunami nel Golfo…
Tornato finalmente a Firenze, divenne amico di Giovanni Boccaccio e con lui uno fu dei precursori della corrente letteraria chiamata Umanesimo.